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Arte urbana, arte relazionale, arte partecipata, arte pubblica come forme innovative di socializzazione, comunicazione e trasmissione di memorie e conoscenze. Nelle varie e articolate declinazioni di arte pubblica, il laboratorio "Conterraneo" si è posto in relazione non solo con il contesto, ma anche con la memoria identitaria della città di Bova, proponendo interventi site-specific come modalità di riqualificazione in grado di suggerire prospettive inedite di lettura dell'habitat, innovative sia da un punto di vista ambientale che socio-relazionale. Un modello culturale alternativo che ha dato valore aggiunto alle risorse umane e ambientali esistenti, contribuendo a sviluppare ulteriormente il potenziale culturale a livello territoriale. La costante alla base del progetto è stata l'idea di far dialogare artista e collettività, attraverso la condivisione di un percorso frutto di scambi sociali e culturali non standardizzati, in grado di offrire momenti di riflessione e convivialità, innescando intorno a sé una vera e propria dinamica culturale produttiva. Azioni artistiche e laboratori creativi hanno così avviato sul territorio grecanico un'operazione incentrata sul metodo relazionale e su quel senso di "abitare poetico" di cui parla Heidegger - un'arte aperta alla collettività, autenticamente pubblica, vale a dire vicina all'essenza delle cose - che ha visto i cittadini della città di Bova coinvolti in prima persona. L'esperienza è stata interamente condotta dall'artista Antonio Pujia Veneziano, responsabile del laboratorio di arte pubblica nell'ambito del "Programma di Arte Pubblica nei Borghi e nei Centri Storici dell'AreaGrecanica" promosso dal GAL Area Grecanica in collaborazione con ANITI - Impresa Sociale. Contributo di Filippo Paino e introduzione di Antonina Spanò.